OM il mantra dello Yoga




Perché nello yoga si fa Om?

Se hai già partecipato ad una lezione di Yoga, ti sarà probabilmente successo di ritrovarti in mezzo ad una stanza piena di persone che ripetevano il famoso mantra “Om”…  e di esserti sentito in qualche modo estraniato, o magari addirittura in imbarazzo.


E’ una situazione abbastanza normale; sentirsi a proprio agio cantando in pubblico non è da tutti, e poi diciamocelo.. nell’immaginario comune l’Om è una roba da santoni, (o al massimo una bella immagine da appendere in casa), ed è normale sentirsi a disagio quando si fanno cose di cui non si conosce il significato.


La realtà è che l’Om è un suono bellissimo, ricco di significati… e soprattutto molto efficace, tanto a livello fisico quanto a livello mentale.


Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire meglio cos’è l’Om, perché lo si utilizza nello Yoga e come si fa a “recitarlo”.


L’Om è un mantra… ma cosa sono i mantra?

I mantra potrebbero essere definiti dei “suoni al servizio della mente”. (E  del corpo.)


Si tratta di suoni – generalmente parole sanscrite – che quando vengono riprodotte generano vibrazioni in grado di apportare un beneficio diretto al nostro sistema energetico, al nostro corpo e alla nostra psiche. Possono essere ripetuti verbalmente, sottovoce, oppure mentalmente.


La parola mantra deriva da due parole sanscrite: Man che significa “mente” e tra, che significa “proteggere e liberare”. Di conseguenza  il mantra è, letteralmente, uno strumento che ci consente di proteggere e liberare la nostra mente…


… ma da cosa?


Dalle conseguenze del processo cognitivo ordinario, ovvero da quell’accavallarsi continuo e ripetuto di pensieri e desideri, che finiscono con l’appesantire la nostra mente e che per natura sono alla base dell’insorgere del più “comune fra i disturbi moderni”: lo stress.


Il Mantra di Tutti i Mantra

La leggenda narra che l’Om sia stato il primo suono che ha seguito l’evento della creazione dell’universo, e che concentri in sé tutte le energie che hanno contribuito alla  sua creazione e alla sua evoluzione. Per questo l’Om viene definito anche “il suono primordiale.”


L’Om rappresenta il mantra per eccellenza, ed è chiamato anche “Bija mantra”,  ovvero il “suono seme”. (bija=seme). Secondo le scritture induiste rappresenta sia la sintesi e l’essenza di ogni mantra.


Il termine Om compare negli antichi testi sacri, cioè nelle prime Upanisad vediche… stiamo parlando del (IX-V secolo a.C.), ovvero quasi 3000 anni fa.


…3.000 anni fa, mica l’altro ieri!


Quando penso a quanto antica e radicata nella storia dell’umanità sia la filosofia sulla quale si basa lo yoga, non riesco a non sorprendermi, perché la realtà è che nel corso di tutti questi secoli lo yoga si è evoluto moltissimo, nella pratica e nell’insegnamento… ma i concetti base sui quali si basano tanto l’una quanto l’altra sono gli stessi di allora.


Ed è straordinario accorgersi di quanto profonda e attuale fosse la conoscenza dell’essere umano che avevano persone esattamente come noi, vissute migliaia di anni prima di noi, prive di qualunque supporto tecnologico, ma con una profondità di pensiero che ai giorni nostri è sempre più difficile percepire ed esprimere.


Maa adesso torniamo all’Om.


Una cosa interessante da notare è che parola “Om” è in realtà un termine composto da tre sillabe: A, U, M, e che solo per semplicità viene definito “Om”.


Queste sillabe hanno diversi significati, a seconda della visione con cui vengono intesi:


In primo luogo rappresentano i diversi livelli di coscienza: la lettera A rappresenta lo stato di veglia, la U lo stato di sogno, la M lo stato di sonno profondo.

Queste sillabe simboleggiano anche le tre funzioni della nostra vita, ovvero: la nascita (lettera A), la crescita (lettera U) e il riposo, (lettera M).

In una visone più filosofica del termine, queste sillabe vengono trasfigurate nella triade delle divinità induiste, dove la A è rappresentata da Brahma – il creatore, la U da Vishnu, – il conservatore, e la M da Shiva, – il distruttore.

Infine, l’Om – o AUM, assume anche un significato energetico; infatti, A è l’energia potenziale del canale sinistro, U del canale destro e M del canale centrale. Grazie a questa suddivisione, questi suoni possono essere utilizzati, insieme o singolarmente, per migliorare le funzioni dei nostri canali energetici.

Facile no?



A: Rappresenta la nascita, lo stato di veglia,  la divinità creatrice Brahma.

E’ l’energia potenziale del canale sinistro.


U: Rappresenta la crescita, lo stato di sogno, la divinità conservatrice Vishnu.

E’ l’energia del canale destro.


M: Rappresenta il riposo, lo stato di sonno profondo, la divinità distruttrice Shiva.

E’ l’energia del canale centrale.



Come si collegano l’Om e lo Yoga, e quali sono i suoi benefici?

L’ Om è associato agli ultimi due chakra, ed in modo particolare al chakra del terzo occhio (Ajna), situato al centro delle sopracciglia, e rappresenta il centro dell’intuizione, della saggezza, della pace e del potere psichico.


In generale la pratica dei mantra, in funzione della concentrazione necessaria richiesta per ripetere i suoni, e per via delle vibrazioni che i suoni emettono nel corpo, è in grado di apportare benefici sia alla salute mentale che a quella fisica.

L’Om, infatti, è molto efficace per calmare e purificare la mente ma anche per aprire i canali energetici. Per questo solitamente viene ripetuto all’inizio e alla fine di una lezione di yoga.

Durante la meditazione invece, è utilizzato anche per migliorare la qualità della mente e della meditazione.


Come si fa l’ Om?

Prima di spiegarti come si esegue correttamente l’Om, ti ricordo che, nonostante il famoso detto “ripetere all’infinito come un mantra”, è sempre meglio fare poche ripetizioni ma fatte bene e con la massima attenzione, piuttosto che molte ma di fretta.


Questi suoni sono la fonetizazzione delle vibrazioni, e nel momento in cui li pronunciamo, nel modo giusto e con la massima attenzione, hanno un effetto diretto sui nostri centri energetici.




Abbiamo detto che l’Om è composto dalle lettere AUM, e che quando le pronunciamo, produciamo delle vibrazioni; il segreto è che a seconda della sillaba pronunciata, è possibile percepire queste vibrazioni in diverse parti del corpo.


Prova ad inspirare profondamente, ed espirando ripeti ad alta voce la lettera A, per tutta la durate dell’espirazione. ( e senza ridere, possibilmente. 🙂 )


Ora… riesci a identificare dove stai percependo le vibrazioni di questo suono?

Se lo stai facendo nel modo corretto, dovresti percepirle nell’addome.

Se non senti niente, prova di nuovo, magari modulando l’intensità della voce.


Adesso inspira di nuovo profondamente e, questa volta espirando, ripeti la sillaba U.

Dove senti le sue vibrazioni? Nel torace vero? Se la risposta è si, bene! Significa che sei riuscito a percepirle correttamente.


Andiamo avanti, di nuovo prendi un inspiro profondo… ed espirando ripeti la sillaba M.

Questa volta dove percepisci le vibrazioni? La risposta giusta è nella testa o nel cranio.


Ora inspira di nuovo ed espirando ripeti AUM, cercando di percepire come si spostano le vibrazioni nel corpo man mano che passi da una sillaba all’altra.


Infine, prova ad inspirare nuovamente ed espirando ripeti OM sempre cercando di percepire le vibrazioni, prima nell’addome poi nella cassa toracica e poi nel cranio. Durante l’espirazione, la durata della lettera O, dovrebbe essere uguale alla M.


Bello vero? Non ti sembra che la tua mente sia già più rilassata?


Pensa che l’Om è potentissimo anche se viene ripetuto mentalmente, in silenzio.

Questo ti da modo di poterlo usare in diverse situazioni nella vita di tutti i giorni… per esempio quando il tuo capo, i tuoi colleghi, i tuoi figli, mariti o mogli ti fanno sballare tutti i chakra.


Bene… adesso che hai scoperto questa potentissima arma segreta, ricordati di usarla nel momento del bisogno!




Infine, eccoti un bellissimo estratto della Mandukya Upanishad, cioè il primo testo sacro che descrive il significato del bija mantra Om.


OM.

Questo mondo eterno è tutto: ciò che era, ciò che è e ciò che sarà, e ciò che è al di là nell’eternità.

Tutto è OM.

Il Brahman è tutto e l’Atman è Brahman.

L’Atman, il Sé, ha quattro stati o condizioni.

Il primo è la vita nello stato di veglia della coscienza che si muove verso l’esterno, che gode dei sette elementi grossolani esteriori.

Il secondo è la vita nello stato di sogno della coscienza che si muove all’interno, godendo dei sette elementi sottili interiori nella sua stessa luce e solitudine.

Il terzo è la vita nello stato di sonno della coscienza silenziosa dove la persona non ha desideri né sogni. Questa condizione di sonno profondo è quella di unità, un ammasso di coscienza silenziosa fatta di pace e che gode della pace.

Questa coscienza silenziosa è onnipotente, onnisciente, il sovrano interiore, la sorgente di tutto, l’inizio e la fine di tutti gli esseri.

Il quarto stato è quello dell’Atman nel suo stato più puro: la vita risvegliata della coscienza suprema. Non è né coscienza esteriore né coscienza interiore, né semi-coscienza, né coscienza di sonno, né coscienza e neppure incoscienza. E’ l’Atman, lo stesso Spirito, che non può esser visto o toccato, che è al di sopra di ogni distinzione, al di là del pensiero e ineffabile.

L’unione con lui è la prova suprema della sua realtà. E’ la fine dell’evoluzione e della non-dualità.

E’ pace e amore.

Questo Atman è la Parola eterna OM. E’ composto da tre suoni: A, U, e M, che sono i primi tre stati di coscienza, e questi tre stati sono i tre suoni.

Il primo suono, A, è il primo stato, della coscienza di veglia, comune a tutti gli uomini. Lo si trova nelle parole Apti, ‘conseguire’, e Adimatvam, ‘esser primo’. Colui che conosce questo ottiene in verità la realizzazione di tutti i suoi desideri, e primeggia in tutte le cose.

Il secondo suono, U, è il secondo stato, della coscienza del sogno. Lo si ritrova nelle parole Utkarsha, ‘che si eleva’, e Ubhayatvam, ‘entrambi’. Colui che conosce questo accresce la tradizione della conoscenza e ottiene equilibrio. Nella sua famiglia non nascerà mai qualcuno che non conosca il Brahman.

Il terzo suono, M, è il terzo stato, della coscienza del sonno. Lo si ritrova nelle parole Miti, ‘misura’, e nella radice Mi, ‘finire’, che dà luogo ad Apiti, ‘il fine ultimo’. Colui che conosce questo misura tutto con la mente e ottiene il Fine ultimo.

La parola OM come suono unico è il quarto stato della coscienza suprema. E’ al di là dei sensi ed è la fine dell’evoluzione. E’ non dualità e amore. Va con il suo sé verso il supremo Sé colui che conosce questo. ”


( Mandukya Upanishad; 700 – 300 a.C.)


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